giovedì 27 ottobre 2011

® Fotocamera Canon IXUS 230HS: recensione ed opinioni

Il marchio IXUS è stato a lungo un punto di riferimento per le fotocamere digitali tascabili, ma gli ultimi modelli prodotti non riescono a competere con la linea PowerShot della stessa Canon per massa e peso. La Canon IXUS 230HS segna un'inversioen di tendenza. Questa fotocamera colorata, venduta ad un prezzo interessante di circa 280 euro, è quanto di più 'compatto' si possa trovare oggi in commercio ed è anche un'ottima macchina fotografica.
 


Compatta da capogiro

Canon ha sapientemente utilizzato ed occupato tutto lo spazio a disposizione, mantenendo ridotte le dimensioni di questa splendida fotocamera, posizionando i tasti controllo sui tre lati disponibili. Sulla parte superiore si trovano i controlli per la regolazione di potenza, scatto e zoom. Sul retro si trovano i comandi per la registrazione di filmati, la loro riproduzione e un rocker a quattro selezioni per impostare i parametri più comuni di ripresa, come il flash o la compensazione dell'esposizione. Sul lato destro, invece, oltre ai ganci per la cinghia di fissaggio, c'è un cursore per il passaggio dalla modalità automatica a quella manuale e un pulsante per accedere al menù completo.

Come già fatto con altre fotocamere del tipo point-and-shoot, abbiamo condotto i nostri test utilizzando la modalità Full Auto di questa fotocamera di casa Canon.




Gli stessi menù sono abbastanza semplici da consultare ed utilizzare, con le caratteristiche più avanzate mancanti quando si scatta in modalità automatica. Opzioni per realizzare filmati o per scattare delle fotografie sono mescolate all'interno del menù stesso, che risulta, anche per questo motivo, un po disorganizzato - l'opzione che permette la riduzione del rumore del vento, ad esempio, si incastra tra le impostazioni del flash e il tempo di esposizione senza nessun motivo apparente.

La modalità automatica è particolarmente intelligente, consente infatti di selezionare automaticamente le impostazioni più appropriate a seconda della scena che volete riprendere, senza la necessità di alcun vostro intervento.

Scattare fotografie

Abbiamo provato a scattare delle foto appena poco dopo il sorgere del sole e, coem risultato, abbiamo ottenuto colori ricchi e soggetti ben a fuoco. Il soggetto ripreso si è rivelato essere eccezionalmente nitido, tanto che siamo riusciti a riprendere le spine di un fiore fino ai massimi dettagli, fin all'attaccatura con lo stelo del fiore.

La nostra Canon IXUS 230HS mostra il suo funzionamento ottimale nelle profondità di campo.

L'aggiunta 'HS' al nome di questa fotocamera sta per 'alta sensibilità', infatti la nostra fotocamera dispone di un processore interno DIGIC 4 per estrarre il massimo dettaglio possibile in condizioni di scarsa illuminazione. Per testare questo aspetto abbiamo fotografato una pila di tronchi in una zona d'ombra per vedere come avrebbe reagito la nostra Canon IXUS 230HS nel catturare le zone d'ombra sul terreno.

Analizzando i risultati ottenuti, possiamo vedere come la IXUS 230HS abbia mantenuto tutte le sue promesse, con poche luci "bruciate" e un alto dettaglio delle ombre riprese.

Nonostante le impegnative condizioni di scatto, la fotocamera Canon IXUS 230HS ha prodotto un equilibrato quadro complessivo.

Generalmente, in caso di presenza di riflessi o di ombre tagliate, o in presenza di linee sottili o di piccoli punti di fuga, spesso è possibile recuperare ciò che è stato perso attraverso la rielaborazione delle immagini catturate utilizzando strumenti noti agli amnati della fotografia, come Adobe Lightroom o Apple Aperture. In questo caso, applicando il recupero di appena il 2 per cento e la regolazione della luminosità del 19 per cento si riescono a recuperare anche i dettagli più piccoli e nascosti.

Siamo stati particolarmente impressionati dal modo in cui la nostra fotocamera è stata in grado di gestire le condizioni luminose che, in altre condizioni, avrebbero portato a situazioni di eccessiva sovraesposizione dell'immagine. Abbiamo voluto fare il nostro test appositamente in una situazione di difficile gestione in cui il sole splendeva basso all'orizzonte, mentre il lato del palazzo a fuoco era posizionato in una zona d'ombra e il risultato ottentuo è stato davvero di ottima fattura, degno della fama di casa Canon.



Per quanto riguarda il resto, l'aberrazione cromatica (cioè i colori impropriamente resi) è risultato essere ben controllata in condizioni di ripresa normali. Si è perso un pò di dettaglio nella ripresa dei colori solo quando abbiamo spinto le prestazioni della nostra fotocamera ai suoi estremi, scattando, ad esempio, fotografie con il sole alle spalle, caso in cui abbiamo notato una separazione della lunghezza d'onda della luce rossa. Anche se la situazione ideale vorrebbe un perfetto allineamento di tutte le lunghezza d'onda, il "problema" riscontrato non è certo motivo di particolare preoccupazione, infatti un'inquadratura più attenta dovrebbe alleviare il problema quasi in maniera definitiva tanto che, quando stampate o riprodotte a risoluzione Web, nelle foto scattate è assai improbabile notare questo piccolo "difetto".

I minimi dettagli sono ben catturati sia facendo ricorso al grandangolo, sia utilizzando un teleobiettivo all'estremità dello zoom. Abbiamo ripreso una placca dimetallo posizionata a circa 10 piedi da terra, con un livello di zoom pari a 40 mm - valore massimo della nostra IXUS 230HS equivalente ai 224 millimetri raggiungibili con un formato 35mm - e, dopo aver scattato la foto, l'abbiamo allargata sul display a grandezza naturale: il livello di dettaglio non poteva essere migliore, con i bordi dell'oggetto fotografato resi ottimamente e riprodotti con estrema precisione.




Lo zoom ad 8x è equivalente ad un grandangolo di 28 mm, dando alla nostra fotocamera IXUS 230HS delle prestazioni davvero rispettabili per una macchina fotografica così piccola e tascabile.

Il controllo del rumore è risultato essere eccellente quando abbiamo effettutato degli a bassa sensibilità. Il nostro test prevedeva degli scatti aventi come soggetto una natura morta, scattati ad una sensibilità di ISO 100 con l'illuminazione artificiale dello studio. Anche se la IXUS 230HS tende automaticamente ad aumentare la sensibilità fino a portarla a ISO 800 quando si utilizza solo la luce ambientale, abbiamo si notato un rumore di fondo nell'immagine risultante, ma abbiamo visto di peggio con altre fotocamere utilizzate al minimo della sensibilità.

Ricapitolando, la IXUS 230HS si è comportata davvero come una fotocamera di prima classe, con prestazioni tecniche, nel caso di scatti fotografici, davvero eccellenti. Lo zoom è risultato essere veloce e facile da controllare e il corpo della nostra fotocamera si è dimostrato ben ponderato ed equilibrato, facilmente gestibile in mano.

E' vero che, selezionando la modalità automatica, permettiamo alla fotocamera di impostare tutti i parametri al posto nostro, ma vi assicuro che potrete davver sbizarrirvi nello scegliere le impostazioni che più vi piacciono e personalizzare la vostra Canon IXUS 230HS, ad esempio, scurendo un cielo sovraesposto o alleggerendo alcune ombre. In modalità automatica, il pulsante di compensazione dell'esposizione vi consentirà di "inseguire" e mantenere il soggetto selezionato a fuoco e correttamente esposto, autoregolando l'inquadratura.

Modalità di ripresa

La modalità di passaggio da foto a video è molto semplice basta premere oil pulsante per passare in modalità video posto sul retro del case. La risoluzione del film nativa è di 1920 x 1080 pixel a 24fps. Scendendo a 1.920X720 pixel il frame rate passa a 30fps.

Quando si effettuano riprese con una fotocamera, i parametri da considerare in una valutazione sono sia la qualità delle immagini che la chiarezza del sonoro. Su quest'ultimo punto, la IXUS 230HS ha fornito dei risultati controversi. Rumore ambientale, tipo rumore di passi o il canto degli uccelli sono risultati essere molto puliti e nitidi durante la registrazione, come avevamo sperato, ma abbiamo trovato il rumore del vento un pò troppo eccessivo, nonostante avessimo attivato l'opzione underwhelming per ridurne l'effetto. Abbiamo, ad esempio provato a girare la stessa scena due volte - una volta senza e di nuovo con l'impostazione di riduzione in atto - ma non abbiamo riscontrato sostanziali differenze fra le due modalità di registrazione.


Grande attesa c'era per la qualità dei video riprodotti con la nostra Canon IXUS 230HS

Come per gli scatti fotografici, abbiamo potuto notare che il livello dei dettagli era davvero eccellente, con un ottimo controllo della stabilità delle immagini riprodotte, assorbendo le vibrazioni della fotocamera nel caso di zoom molto lunghi.

Il meccanismo di zoom si è rivelato essere però più ruomoroso di quanto ci saremmo potuti aspettare e sperato. tanto che non siamo riusciti ad impedire che venisse registrato nel suono del video realizzato.

Sotto il corpo della Canon IXUS 230HS

Fotocamera da 12,1 megapixel, la IXUS 230HS non può certo essere considerata una fuoriclasse quando si parla di risoluzione, ma ha importanza quando si ottengono risultati come quelli prima citati? Come Panasonic ha fatto con la Lumix FZ150, Canon ha ben schivato il mito megapixel, concentrandosi invece su come usare e sfruttare al meglio la risoluzione disponibile, fornendo un numero più che sufficiente di pixel per ritagliare le vostre immagini o stamparle grandi in formato A2.

L'obiettivo prevede uno zoom 8x, con un'apertura massima di f/3 e un rispettabile f/5.9 se usata con teleobiettivo. Sensibilità fissa a ISO 100 e passa attraverso le norme ISO 3200 con +/- 2EV di compensazione in incrementi di 1/3.

Oltre alla regolazione di alcune opzioni particolari, come il bilanciamento del bianco e la modalità paesaggio, ci sono 21 modalità di scena, tra cui fotocamera giocattolo e opzioni occhio di pesce, oltre alla fantastica modalità 'best shoot' che permette di scegliere il risultato migliore da una serie a raffica di frame consecutivi.

Ci sono due modalità di ripresa stile "panorama" che offrono ampia copertura da sinistra verso destra e da destra verso sinistra, ma il risultato ottenuto non è però paragonabile a quello che abbiamo visto fare da fotocamere targate Sony e in alcune fotocamere di marca Nikon - ad esempio la Coolpix S8200.

La IXUS 230HS è disponibile in una scelta di sei colori.

Conclusione

La Canon IXUS 230HS è senz'altro una buona macchina fotografica. E' abbastanza piccola da portare essere portata comodamente in una tasca da jeans ed è in grado di fornire immagini nitide, ben esposte e vivaci. Venduta per circa 300 euro, non può certo considerarsi economica - probabilmente ci sarebbe piaciuto vedere il suo prezzo iniziale di vendita intorno ai 250 euro - ma lasciate passare un paio di mesi e vedrete che raggiungerà questo prezzo. Provate a fare uno scatto con questa bellissima e non rimarrete delusi.

PRO
  • Immagini nitide
  • Colori nitidi
  • Ottimo livello di dettaglio
  • Abbastanza piccola da poter essere portata in tasca

CONTRO
  • Presenza di ruomore nella colonna sonora dei video
  • Nessuna compensazione dell'esposizione in modalità automatica
 Canon IXUS 230HS video recensione

venerdì 23 settembre 2011

® Panasonic Lumix DMC-FZ150: recensione ed opinioni

La Panasonic Lumix DMC-FZ150 potrebbe essere la più grande minaccia per le fotocamere reflex digitali. L'ultimo modello superzoom di casa Panasonic è dotato di uno schermo pieghevole, la possibilità di registrare filmati in formato HD e una serie impressionante di lenti, pur mantenendo un corpo macchina compatto e leggero. Queste importanti specifiche giustificano il prezzo intorno ai 450 euro, più che giustificato per questa super fotocamera.





 
Lenti
 
La parte frontale della Panasonic Lumix DMC-FZ150 è sede di uno zoom mostruoso da 24x che permette all'obiettivo di passare dall'inquadratura di un ammirevole paesaggio a 25mm a un potente 600mm (equivalente al formato 35mm). Tutto ciò è completato da uno zoom digitale 4x, ma con uno zoom ottico così potente ed efficace a portata di mano, sembra quasi uno spreco dover ricorrere allo zoom digitale. L'apertura dell'obiettivo si estende fino a f2.8, raggiungendo F8.0 a pieno zoom.
 
Ci sono due modalità per regolare lo zoom - un comando posizionato intorno al pulsante di scatto e un bilanciere posizionato sul lato. Mossa accurata e intelligente da parte di Panasonic, infatti il primo comando è molto utile quando si utilizza il display LCD posto nella zona posteriore della fotocamera mentre il bilanciere torna utile quando si stanno scattando le foto con l'occhio che inquadra l'immagine tramite il mirino. In quest'ultima posizione, le mani automaticamente assumono una ben determinata disposizione sul corpo della fotocamera, in modo che il pollice sinistro cada istintivamente sul bilanciere per regolare lo zoom.
 
 
La risoluzione della fotocamera è piuttosto standard. Durante le riprese in formato 4:3, corrispondente al non wide-screen display, abbiamo raggiunto, al massimo, una risoluzione da 12 megapixel.
Passando al formato più tradizionale, cioè quello con il rapporto 3:2, si scende a 10 megapixel. Entrambe le risoluzioni sono però ottime per stampare foto in formato A2, caratteristica che farà contenti la maggior parte degli utenti, e fa molto piacere vedere una produttore di fotocamere che cerca di adattare il proprio prodotto alel esigenze di mercato e non ragionando solo in termini di pixel massimi raggiungibili.
 
Qualità delle immagini
 
Con uno zoom più potente ma con una risoluzione inferiore rispetto alla media offerta da fotocamere appartenenti alla stessa fascia di mercato, come si comporterà la DMC-FZ150 una volta messa alla prova dal punto di vista della qualità delle immagini?
 
Abbiamo iniziato il nostro test scattando delle foto e facendo delle riprese all'aperto, durante una bella giornata di sole. I risultati sono stati brillanti, anche se non eccelsi. L'erba appare molto naturale, di un verde neutro mentre il cielo appare di un gradevole blu vibrante. I particolari in lontananza sono stati ripresi con un'ottima resa, solo in alcuni casi ci siamo accorti della presenza di leggere imperfezioni, evidenti però solo quando abbiamo spinto l'ingrandimento al 100 per cento ma, anche in quel caso, bisognava davvero fare molta attenzione per notare questa discrepanza.
 
Impressionati dai risultati ottenuti in questo primo test, abbiamo voluto sottoporre la FZ150 ad un test molto più impegnativo, la ripresa del cancello di una chiesa nel caso di una luce solare molto bassa. Ancora una volta, test superato a pieni voti, con lievi aberrazioni evidenti solo in una minima parte dell'immagine. Lo spettro della luce è stato focalizzato in modo uniforme nel resto dell'immagine, fornendo davvero un'ottima resa.
 
 
 
La Panasonic Lumix DMC-FZ150 ha quindi superato a pieni voti l'impegnativa prova riguardante l'aberrazione cromatica, focalizzando la luce in modo uniforme in tutta l'inquadratura
 
Abbiamo eseguito la maggior parte dei nostri test utilizzando l'impostazione automatica 'intelligente', permettendo alla fotocamera, in automatico, di impostare da sè la distanza focale, l'apertura e la velocità dell'otturatore, comportandosi, nel complesso, davvero in modo egregio.
 
Addirittura, quando abbiamo ripreso un cigno con la telecamera, i risultati sono stati davvero eccezionali: i dettagli mentre il cigno eseguiva la pulizia delle sue ali permetteva di visualizzare lo sporco presente su ogni singola piuma delle sue ali. Pur avendo pochi colori, sostanzialmente, da analizzare, la Panasonic Lumix DMC-FZ150 ha fornito un risultato equilibrato, coinvolgente e davvero molto apprezzabile.
 


Singoli fili di ragnatele sono stati ripresi in maniera più che soddisfacente nel nostro test, insieme a polvere, sabbia e legno in decomposizione. Il fall-off rapido nella zona di messa a fuoco contribuisce ad una ripresa facile ed agevole dell'immagine, fornendo un risultato complessivo davvero molto soddisfacente.
 
Anche in queste prove macro, la Panasonic Lumix DMC-FZ150 ha comunque mantenuto una discreta profondità di campo, rendendo dettagli minimi con grande chiarezza
 
anche i filtri, definiti "creativi", hanno uno scopo ben preciso e definito. Anche se non siamo soliti ricorrere, per le nostre prove, al foro stenopeico o film a grana - questi effetti possono benissimo essere ottenuti, con una maggiore flessibilità, in fase fase di post-elaborazione - abbiamo testato la modalità high-dynamic-range per riprendere scene in cui solo una parte del soggetto era ben esposto.
 
Abbiamo provato a fotografare un baldacchino al buio in una zona di posti a sedere che dominava l'inquadratura. Abbiamo poi ripreso lo stesso soggeto una seconda volta utilizzando lo strumento HDR e il baldacchino è stato notevolmente illuminato rispetto alla ripresa precedente.
 
L'impostazione HDR non è comunque uno strumento da utilizzare sempre in ogni condizione di scatto. Utilizzando infatti questa impostazione quando non richiesta, il risultato ottenuto è stato alquanto degradato.
 
Riprese video
 
La ripresa video in modalità 1080p è quasi flessibile come quella per gli scatti fotografici con una vasta varietà di opzioni possibili come il programma AE, priorità fra otturatore e diaframma e l'esposizione manuale. Per coloro che volessero riprendere qualche secondo di video tra una fotografia e l'altra, c'è un pulsante che consente la ripresa video automatica montato dietro il pulsante di scatto.
 
I film sono girati in modalità wide-screen nel formato AVCHD. Questa modalità permette di cambiare leggermente la lunghezza focale dello zoom, passando da 28 mm a 672 millimetri, equivalente a 35 mm. In condizioni di utilizzo limite, si ha realmente bisogno di utilizzare un treppiede o di appoggiare la nostra fotocamera su di una parete o su un banco, come è successo durante la nostra prova quando abbiamo attivato lo stabilizzatore interno delle immagini.
 
Le immagini catturate sono nitide, fluide e appaiono davvero molto grandi quando vengono scaricate e riprodotte a schermo intero. Ma i risultati complessivi sono viziati da eccessivo rumore di fondo, incluso il rumore del vento, nonostante avessimo attivato l'opzione taglio vento impostandola su 'auto' (l'unica alternativa è 'off').
 
Corpo della fotocamera e menu
 
Il mirino è digitale, non ottico, ed è leggermente granuloso, forse troppo, quindi ci ha molto delusi. Attivando il display LCD da 3 pollici si spegne automaticamente il mirino, e viceversa, anche se non c'è bisogno di dover tirare sempre fuori tutto lo schermo per attivarlo, in quanto c'è un comodo selettore di modalità mirino/LCD posto dietro la nostra fotocamera che può tornare davvero molto utile.
 
Il pannello stesso è vivace e luminoso e non presenta quelle fastidiose granulosità proprie del mirino. Può ruotare di 360 gradi, quindi si può piegare su se stesso richiamando lo stile del display di una normale macchina fotografica o inclinarlo per ottenere overhead creative o per realizzare scatti molto semplici. Può anche essere piegato in avanti utilizzandolo come un'appendice del telaio che può risultare particolarmente utile quando si scattano foto a tempo su uno sfondo paesaggistico.
 
C'è una ricchezza e varietà di pulsanti per accedere agli strumenti di ripresa più comuni, tra cui i collegamenti per la registrazione di filmati, di scatto a raffica, di messa a fuoco e per sbloccare l'esposizione.
 
Il selettore di modalità montato sulla sommità della nostra fotocamera consente di scegliere fra 14 modalità di funzionamento, che sono poi quelle base per una fotocamera - la priorità dell'otturatore, priorità di diaframma, esposizione manuale e così via - accanto a tre impostazioni personalizzate che sono: ritratto giorno, ritratto notte e il famoso 'creative control'.


 
Si ottengono risultati migliori con una vera e propria lente tilt-shift, ma, per l'elaborazione in-camera, questo è un risultato impressionante
 
Comporre gli scatti è davvero un gioco da ragazzi, grazie ai 23 punti focali a disposizione, al face tracking e una zona di misurazione accurata scalabile che consente di impostare sia dove dovrebbe cadere il punto focale nella scena che si vuole riprendere e il livello di frame da impostare per ottenere l'esposizione corretta.
 
Se vogliamo avventurarci oltre, ricorrendo all'impostazione automatica intelligente, ci troviamo subito davanti una rotella per il settaggio molto ben implementata, cche funziona sia se ruotata, sia se premuta. Ogni volta che lo si preme per confermare una selezione, viene contemporaneamente selezionata una funzione alternativa. E' possibile anche optare per il controllo totalmente in manuale, regolando a mano l'apertura dell'otturatore risparmiandosi così diversi giri tra i vari menu.
 
Questo è senz'altro un aspetto positivo, dal momento che, a volte, la navigazione tra i vari menù non è molto agevole e risulta essere un pò dispendioso, alle volte, dover navigare fra le varie sotto-sezioni presenti: il menù del set-up infatti occupa ben sette pagine, mentre se si preme il pulsante di conferma quando si stà navigando fra i vari menù si accede al menù selezionato, premendo lo stesso pulsante per selezionare una funzione all'interno di un menù, si viene buttati fuori dallo stesso.
 
La fotocamera supporta schede SD, SDHC e SDXC, e dispone di una generosa memoria interna da 70MB, che è sufficiente per 15 scatti o 1 minuto e 50 secondi di video, ognuno alla massima risoluzione.
 
La sensibilità è del tipo ISO 3.200 in condizioni di lavoro normali e può essere spinta fino a 6.400 in modalità ad alta sensibilità, con +/-3 EV di compensazione a intervalli di 1/3EV. E' possibile regoalre in maniera manuale l'esposizione, così come l'apertura dell'obiettivo.
 
Conclusione
 
La Panasonic Lumix DMC-FZ150 è davvero una fotocamera impressionante, l'unica nota dolente si è rivelata essere la presenza di rumori di fondo durante la registrazione e il mirino un pò troppo granuloso. Caratterizzata da uno zoom lungo in un corpo piccolo, Panasonic ha prodotto un vero e proprio gioiellino adatto a coloro che non hanno interesse a portarsi tanti accessori dietro. La Panasonic Lumix DMC-FZ150 è versatile, leggera, flessibile e all'altezza di qualsiasi compito vogliate assegnarle.
 
PRO 
  • Grande lente
  • Risultati nitidi
  • Strumenti "creativi" molto utili
 
CONTRO 
  • Il rumore del vento sui video
  • Navigazione tra i vari menù troppo lunga
  • Granulosità eccessiva nel mirino elettronico
Panasonic Lumix DMC-FZ150 recensione video

 

venerdì 9 settembre 2011

® Fotocamera Casio Exilim EX-ZS10: recensione ed opinioni

Al prezzo di poco più di 100 euro, questa fotocamera super-snella appare come un vero e proprio affare. Dotata di un sensore da 14,1 megapixel, zoom ottico da 5x e la possibilità dichiarata di realizzare dei filmati HD, questa Casio Exilim EX-ZS10 sembra davvero straordinaria, quasi troppo bello per essere vero.




 
Eravamo molto ansiosi di mettere le mani su questa Casio Exilim EX-ZS10 e scoprire se fosse all'altezza o meno delle aspettative, oppure se il vecchio detto 'mangi come spendi' poteva essere applicato anche a questo caso. Dopo averla provata possiamo affermare che non è tutto oro quello che luccica ma non è certo una fotocamera da buttare, anzi.

 
Fotocamera usata come videocamera?

 
Come primo aspetto ci concentreremo ad analizzare la modalità filmato della EX- ZS10. Questa fotocamera ha due diverse risoluzioni per realizzare filmati: - 640x480 pixel e 1.280X720, ciascuna delle quali è caratterizzata da 30 fotogrammi al secondo. Nel nostro tst, naturalmente, ci siamo focalizzati sulla seconda. La Casio Exilim EX-ZS10 non permette di realizzare filmati più lunghi di 29 minuti, indipendentemente dalla capacità della scheda di memoria utilizzata; questo è un aspetto importante di cui tener conto nella valutazione di questa Casio Exilim EX-ZS10 soprattutto per coloro che volessero spendere dei soldi per questa fotocamera pensando di poter filmare a lungo eventi come lauree, matrimoni, ecc. Non ci sono limiti di questo tipo, invece, per le registrazioni audio. Ma analizziamo, nel dettaglio, la qualità dei filmati realizzati.

 

 
La risoluzione da noi scelta per questa recensione è quella che permette di realizzare filmati in HD, ma i risultati non sono all'altezza delle nostre aspettative. Le inquadrature fisse mostrano dei 'movimenti' sulle superfici piane, anche in condizioni di buona luce. E per aggirare il problema degli alti rumori di fondo mentre si effettuano delle riprese zoomate, Casio ha deciso di disattivare lo zoom ottico, lasciando solo quello digitale. Così, più si ingrandisce, più si degrada il livello di dettaglio e la risoluzione della scena catturata.




 
Lo zoom digitale non è progressivo e "liscio". Il risultato è una progressione a balzelli, passando da inquadrature ampie e granulose a zoom stretti e leggermente sfuocati. Casio consiglia di impostare lo zoom prima di iniziare le riprese, e se mai si dovesse ricorrere allo zoom mentre si riprendono delle scene, lo si faccia ben sapendo a cosa si va incontro.

 
Detto ciò, ci sentiamo però di raccomandare l'uso della Casio Exilim EX-ZS10 per riprese ad uso personale o per il caricamento dei vostri filmati su siti di video-sharing.

 
Qualità delle foto

 
Accendete la vostra Casio Exilim EX-ZS10 e le sue dimensioni raddoppieranno. L'obiettivo fuoriesce ben al di là del corpo della fotocamera per supportare e garantire uno zoom ottico 5x, equivalente a 26-130mm in formato 35mm, supportato da uno zoom digitale 4x per un ingrandimento totale di 20x. Il motore utilizzato per spostare l'obiettivo e zoomare sulle immagini e tutt'altro che discreto e silenzioso: scordatevi di fare delle foto a dei vostri amici o parenti a loro insaputa durante un matrimonio o occasioni simili, se ne accorgerebbero subito se proverete ad attivare lo zoom.

 
Lo zoom digitale è ben implementato quando si ingrandisce l'immagine: sullo schermo compare una scala con delle tacche per fornire l'informazione di quando finisce lo zoom ottico e comincia quello digitale. Lo zoom digitale si basa sul ritaglio e il successivo ingrandimento di una porzione centrale dell'immagine, e questo incide inevitabilmente sulla qualità, quindi per ridurre il problema è necessario rilasciare brevemente il selettore e poi tirarlo una seconda volta per continuare.

 
Se siete disposti a venire a compromessi per quanto concerne la dimensione dell'immagine, è possibile utilizzare lo zoom digitale senza impattare la qualità della stessa. Con una risoluzione a 6 megapixel si può tranquillamente zoomare fino a 7.7x. Se ci si accontenta di una risoluzione modello VGA, si può arrivare fino a 33.8x, ma ricordatevi di non sifdare troppo la sorte nel pretendere fotografie perfette spingendovi troppo in là con le impostazioni dello zoom. Lo zoom massimo raggiungibile, combinando sia quello digitale che quello ottico, è un realistico 79.7x.

 
Dotata di riconoscimento facciale - caratteristica ormai abbastanza comune nelle macchine fotografiche anche di fascia medio-bassa -, tale funzionalità è davvero ben gestita. La Exilim sovrappone una casella intorno agli occhi, naso e bocca dei soggetti inquadrati e ne segue il loro movimento sulla schermo, mantenendoli ben inquadrati. Ci sono, naturalmente, dei limiti nella sua applicazione, però: infatti Casio avverte che tale funzionalità potrebbe non funzionare al meglio nel caso in cui i soggetti inquadrati indossino degli occhiali da sole o dei cappellini, tenetene quindi conto quando vorrete fare delle foto durante i periodi estivi.

Lo schermo della Casio Exilim EX-ZS10 è da 2,7 pollici.

 
Batteria e menù di navigazione

 
L'accesso al vano in cui è alloggiata la batteria e la scheda di memoria avviene attraverso uno sportellino posto sul lato inferiore della vostra fotocamera, il chè crea non pochi problemi di accessibilità nel caso in cui l'abbiate fissato su di un treppiede. Con la vite di montaggio attaccata alla parte inferiore della fotocamera, dovrete svitarla ogni volta che vogliate cambiare la scheda o sostituire la batteria. La carica dura circa 1 ora e 50 minuti, 20 minuti in più se effettuata tramite connessione USB.

 
La memoria interna è di 14MB, utilizzabile solo per tre scatti alla massima risoluzione, quindi vi consiglio di non farci molto affidamento. Schede SD, SDHC e SDXC sono tutte supportate.

 
Il menù di navigazione implementato da Casio è più che accettabile, accessibile in diverse lingue. Si può scorrere infatti tra le varie risoluzioni e ciascuna di esse è accompagnata da un suggerimento sulla migliore modalità di utilizzo, ad esempio, la risoluzione da 14 megapixel è indicata per la stampa di manifesti, il formato 16:9 per la visualizzazione su un televisore widescreen, la risoluzione a 6 megapixel per stampe in formato A4 e così via. Sarà anche vero che 3 megapixel appaiono molti per la stampa su un formato 3,5x5 pollici, però, non viene fornita nessuna informazione circa gli impatti che questa risoluzione può avere in termini di flessibilità e sul margine di modifica che si ha sulle foto scattate in un secondo momento.

 
C'è una modalità agevole da utilizzare che mostra in basso sullo schermo il numero delle varie opzioni possibili accessibili dal menù principale, ma mentre in quest'ultimo caso vi è la possibilità di accedere all'help per cercare di districarsi tra le varie opzioni e setting possibili, nel primo caso non c'è la possibilità di ricorrere all'help per cui non resta da fare altro che ricorrere al manuale d'uso per capire come muoversi.

 
Inoltre, purtroppo, non c'è più l'opzione Best Shot, che consiste nel preset su misura per diversi tipi di immagine come ritratti, animali o alimenti. C'è una modalità di editing di testo per foto e video realizzati con questa fotocamera, ma abbiamo ottenuto risultati migliori lasciando tutto impostato sulla modalità automatica, infatti questa modalità di testo ci ha di fatto azzerato il contrasto e ha reso i personaggi meno leggibile.

 

 
I comandi sono ben disposti. Nonostante lo schermo da 2,7 pollici che domina la parte posteriore del corpo, i controlli sono ancora abbastanza grandi per poter lavorare con facilità anche per chi non ha dita lunghe ed affusolate. È possibile assegnare ai quattro tasti presenti sui due lati della nostra fotocamera la possibilità di configurare direttamente la durata dell'esposizione, il bilanciamento del bianco, la funzionalità ISO o la funzionalità di autoscatto.

 
Le opzioni -2 e -10 del timer sono completate da un'intelligente funzionalità 3x, che consiste nell'attendere 2 o 10 secondi e poi prende un trio di scatti a intervalli di 3 secondi ciascuno.

 
Qualità delle immagini

 
Utilizzando solo la luce ambientale, la Exilim ha aumentato la sua sensibilità a ISO 400, il chè ha prodotto immagini con più granularità, comportamento che abbiamo ritenuto accettabile. Sia utilizzando la luce che illuminava il nostro studio, sia adoperando il flash di cui è dotata la Casio Exilim EX-ZS10, abbiamo esposto la stessa scena a 100 ISO e il flash si è comportato egregiamente anche sulle superfici opache.



 
La sensibilità va da ISO 64 a ISO 1600 con - / +2 compensazione EV a intervalli di 1/3EV. La massima apertura della EX-ZS10 è un abbastanza rispettabile, pari a F3.2, con restringimento a F8.0.

 
Ci sono sei opzioni di bilanciamento del bianco, tra cui il solito tungsteno, fluorescente, luce e ombra, completate da un'opzione manuale concepita appositamente per i principianti: provate ad esercitarvi e a provare le varie modalità offerte scattando delle foto ad un foglio di carta bianco e vi accorgerete delle varie differenze di dettaglio.

 
Ci sono quattro modalità di messa a fuoco, tra cui spiccano quella manuale e quella definita macro. In linea generale, il livello medio di prestazione è molto povero, a meno che non ci si metta a meno di 10 cm dal soggetto da inquadrare.

 
I ritratti sembrano estremamente ben gestiti, con i toni della pelle particolarmente realistici in condizioni di luce artificiale. La Exilim EX-ZS10 sfrutta in maniera davvero molto buona la luce ambientale riprendendo immagini e soggetti in maniera chiara e definita. Quando si adopera il flash, i risultati hanno mostrato dettagli davvero ben resi.

 
Conclusione

 
Il pregio più grande di questa Casio Exilim EX-ZS10 è certamente la sua dimensione. È talmente piccola da poter tranquillamente entrare in un taschino. Questa fotocamera potrebbe fare benissimo al caso di un principiante e, probabilmente, questa tipologia di utente non terrà molto in conto quanto abbiamo riportato in questa recensione.

 
La Casio Exilim EX-ZS10 è molto divertente da usare e le immagini prodotte risultano essere molto buone nelal maggior parte dei casi. Fortunatamente il prezzo di questa fotocamera è anche abbastanza basso, circa 100 euro, per cui alcuni aspetti negativi possono anche essere messi in secondo piano.

 
Se però si è interessati anche alle prestazioni in termini di qualità delle immagini e dei video realizzati, allora vi consiglio di indirizzarvi verso la EX-ZR10, accessibile ad un prezzo quasi doppio rispetto a quello della Casio Exilim EX-ZS10. Il sensore ha una risoluzione leggermente inferiore, ma lo zoom ottico 7x permette di realizzare video in HD a 1080p.

 

 
PRO
  • Prezzo
  • Rappresnetazione tonalità della pelle
  • Dimensioni
  • Menù di navigazione agevole

 
CONTRO
  • Qualità del video
  • Perdita di dettaglio negli scatti complessi
  • Limite di 29-minuti nella registrazione video
Casio Exilim EX-ZS10 recensione video

martedì 9 agosto 2011

® Fujifilm FinePix T200: recensione ed opinioni

Caratterizzata dalla lente notevole ma anche da piccole e ridotte dimensioni e dal prezzo basso, circa € 115, la Fujifilm FinePix T200 superzoom potrebbe essere una scelta eccellente per coloro che amano scattare fotografie quando si è in viaggio. Ma essendo una macchina fotografica, come sarà la qualità delle sue foto?






Fujifilm FinePix T200 design

La Finepix T200 è un pò difficile da incasellare. Ha le dimensioni di una fotocamera sottile, ragionevolmente compatta, ed è caratterizzata anche da un basso prezzo di vendita, ma è anche dotata di un obiettivo zoom da 10x. Allo stesso tempo, presenta alcune caratteristiche da fotocamera di fascia alta, come lo stabilizzatore d'immagine di tipo CCD-shift e la possibilità di registrare dei video ad una risoluzione di 720p e, in più, presenta anche altre utilissime funzioni volte ad aiutare i principianti a scattare foto di ottima fattura senza particolari problemi, tra cui una modalità 'auto SR' e un'ottima funzionalità "face and smile detection".

Con una buona esposizione alla luce, le immagini appaiono nitide con una buona quantità di dettagli, sebbene ci sia una curiosa mutabilità per certi tipi di colori.

Il design è accattivante, con il corpo in metallo spazzolato con superific curve, disponibile in quattro diversi colori - nero, blu, rosso e grigio. La lunga lente per lo zoom sporge notevolmente nella parte anteriore della fotocamera, ma risulta comunque essere ben inserita all'interno del corpo macchina e non sembra avere un effetto drammatico sulla dimensione complessiva della fotocamera, che risulta essere, nel suo complesso, abbastanza piccola e facile da portare, anche in una tasca.

Nella parte posteriore troviamo un discreto display da 2,7 pollici a cristalli liquidi, insieme ad un selettore di modalità ad otto opzioni, i pulsanti per le due modalità di riproduzione e di visualizzazione e una tastiera per la navigazione all'interno dei vari menu a disposizione.




La Fujifilm FinePix T200 ha comunque un paio di problemi. Il primo problema è costituito dallo sportellino che copre le batterie e lo slot per schede SD che dovrebbe scorrere in avanti e poi aprirsi a molla, ma che risulta essere troppo fragile. Più volte, durante i nostri test, non siamo riusciti a chiudere completamente lo sportellino in maniera corretta, il che, alla lunga, potrebbe potenzialmente causare danni al meccanismo a molla oppure arrivare, in casi estremi, alla perdita della scheda di memoria o della batteria.

L'altra nota stonata è data dalla presa USB che non è coperta da nulla. Risulta essere infatti completamente aperta, il che la rende vulnerabile ad eventuali danni per umidità o polvere.



Lenta acquisizione delle immagini

Questa fotocamera non eccelle certo per i suoi tempi di risposta. Ci vogliono quasi 4 secondi per la Fujifilm FinePix T200 per avviarsi dopo aver premuto il pulsante di accensione, che non è grande, e c'è un'altra pausa di 3 secondi tra uno scatto e quello immediatamente successivo.

Se non si ha bisogno di scattare invece fotografie a raffica, la nostra Fujifilm FinePix T200il a 14-megapixel si dimostra piacevole e semplice da usare. La modalità prima citata, SR auto mode, permette di selezionare automaticamente una delle sei diverse configurazioni, a seconda dell'ambiente in cui ci si trova a scattare la foto. Tale modalità funziona molto bene per i ritratti, anche se non ci hanno molto convinto le foto fatte sul fogliame - le tonalità di verde sembravano troppo luminose e cotte.

In modalità automatica standard, la Fujifilm FinePix T200 si comporta meglio rispetto a molte altre fotocamere della stessa classe. L'autofocus e lo scatto sono veloci e reattivi, soprattutto se si utilizza la fotocamera all'aperto in buona condizione di luce. Le foto risultanti sono nitide e ricche di dettagli, anche quando si scattano foto alla massima distanza concessa dallo zoom. A volte i colori possono risultare curiosamente tenui e slavati: anche se ciò potrebbe non piacere a molti, tale resa è comunque da preferire rispetto a dei toni irrealistici e troppo saturi.


La Fujifilm FinePix T200 ha una lunghezza focale di 28-280 mm che la rende altamente adattabile alle varie necessità. Lo zoom dà il meglio di sè sia nei primi piani sia nei campi lunghi.

È inoltre possibile ottenere delle splendide foto scattate in ambienti scarsamente illuminati anche non ricorrendo al flash. L'impostazioni della sensibilità di questa fotocamera può arrivare fino a ISO 3.200, anche se la qualità e la nitidezza dell'immagine iniziano a decadere radicalmente dopo circa 400 ISO. Eppure, in molte situazioni, specie in condizioni di elevata luminosità, si è comunque in grado di scattare foto senza sfocature e senza "rumore".

Questa fotocamera consente, tra le altre cose, di impsotare anche due distinte modalità di'luce naturale', entrambe disponibili attraverso il selettore di modalità. La prima modalità utilizza tutti i trucchi e stratagemmi che le fotocamere usuali utilizzano per scattare delle foto in condizioni di scarsa luminosità. La seconda modalità, invece, consente di scattare, nello stesso istante, due foto, una con flash e l'altra senza, e di selezionare quella con la resa migliore.

Siamo rimasti piacevolmente sorpresi dalla qualità dei video ripresi con la T200. Ci sono alcune ovvie limitazioni, come la mancanza di un'uscita HDMI e lo zoom fisso durante le riprese, ma la qualità video è sicuramente superiore alla media per la fascia di rpezzo a cui appartiene la nostra fotocamera.

Conclusione

Se volete solo scattare delle belle fotografie, senza dover fare i conti con complicati menu o incomprensibili impostazioni, la Fujifilm FinePix T200 potrebbe fare al caso vostro. Nel complesso, la qualità dell'immagine è molto migliore di quanto ci si aspetterebbe da una fotocamera a questo prezzo e - a parte alcuni difetti elencati - è una buona scelta se avete un budget di spesa limitato.

PRO

Sottile e dal design accattivante
Zoom ottico a 10x
Operazioni di configurazione semplicissime
Buon rapporto qualità-prezzo

CONTRO

Scarsa copertura per la batteria
Porta USB non protetta
Nessuna uscita HDMI
Risposta lenta in certi contesti


Fujifilm FinePix T200 recensione video

giovedì 28 luglio 2011

® Fotocamera Sony Cyber-shot DSC-TX55: recensione ed opinioni

Che cosa rende una buona macchina fotografica compatta una grande fotocamera? Le dimensioni ridotte naturalmente! Sony ha voluto investire molto su questo aspetto ed ha investito molti soldi per perseguire questo filone, presentando e lanciando sul mercato la sua nuova ultrasottile Cyber-shot DSC-TX55. Potrete trovarla nei migliori negozi di elettronica e di fotografia al prezzo a settembre intorno ai 200 euro, anche se ufficialmente qui in Italia il prezzo non è ancora stato confermato. Siamo stati tra i pochi ad aver avuto il piacere di testare in anteprima la nuova DSC-TX55 prima del suo lancio ufficiale e adesso proveremo a fornirvi, come sempre, le nostre prime impressioni.




Incredibile cura dimagrante

La DSC-TX55 misura solo 12,2 millimetri di spessore, il chè la rende talmente sottile da poter entrare agevolmente in tasca o in borsetta. Inoltre, questa fotocamera dà subito un'idea e una sensazione di leggerezza al solo tocco, insomma questa fotocamera sembra davvero destinata a mantenere la promessa fatta da Sony di voler presentare un modello che risulti essere compatto e facilmente portatile.

Sulla parte frontale, la DSC-TX55 è dotata di un pannello scorrevole verso il basso che protegge la lente. La soluzione adottata da Sony permetterà di mantenere le parti critiche di una fotocamera (la lente su tutte) al riparo dalle chiavi di casa o da altri oggetti simili mentre la si sta portando in tasca.

Il sensore è un Exmor R CMOS da 16,2 megapixel. I tecnici e progettisti della Sony hanno calcolato che l'autofocus della Cyber-shot DSC-TX55 è in grado di agganciare un bersaglio in 0,1 secondi, che dovrebbe garantire una buona resa nel caso di rapidi scatti anche nell'oscurità della notte, dando ai soggetti dei tuoi scatti pochissimo tempo per mantenersi in posa per la fotografia.

Sul retro, c'è un display di tipo touchscreen da 3,3 pollici OLED che verrà utilizzato per controllare o settare le varie impostazioni che caratterizzano questa fotocamera.

Il touchscreen risulta essere molto utile anche per coloro che non hanno dita lunghe ed affusolate.

Abbiamo avuto modo di avere sotto mano le versioni di colore nero ed argento della Cyber-shot DSC-TX55, ma ancora non è ben chairo quale delle due popolerà per prima il mercato italiano.




Zoom dell'immagine chiaro

La Cyber-shot DSC-TX55 presenta, come caratteristica principale, la tecnologia che Sony chiama 'Clear Image Zoom'. Abbiamo provato a farci spiegare dai tecnici della Sony in cosa consistesse qeusta Clear Image Zoom e ci hanno risposto, in maniera non certo dettagliata però, che trattasi di una funzionalità che consente un ingrandimento dell'immagine che si vuole fotografare oltre lo zoom ottico 5x della fotocamera mantenendo comunque nitida l'immagine.

Una volta che si supera lo zoom ottico 5x, occorrerà però fare affidamento solo su uno zoom digitale e il problema principale con lo zoom digitale è che la foto verrà poi scattata con una risoluzione caratterizzata da un numero di pixel più basso, poiché la fotocamera non fa altro che ritagliare l'immagine desiderata da quella globale per farla apparire solo più ingrandita.



Il workaroud adottato da Sony per cercare di ovviare a questo problema e di mantenere elevato il numero di pixel dell'immagine fotografata consiste, utilizzando algoritmi intelligenti, nel riempire l'immagine che si vuole zoomare di pixel aggiuntivi, riempiendo i vuoti e lasciando intatte le immagini riprese con i 16,2 megapixel. Non abbiamo avuto la possibilità di testare questa funzione nel nostro hands-on di prova, anche se, una volta venuti a conoscenza di questa nuova funzionalità, ci è sorto il dubbio che le foto realizzate con questa modalità potrebbero risultaer un pò pacchiane. Comunque, cercheremo di chiarire il tutto e manterremo alta la nostra attenzione su questo modello nel momento in cui potremo testare direttamente sul campo questa funzionalità.


Applicazioni per la Sony Cyber-shot DSC-TX55

La Sony Cyber-shot DSC-TX55 è dotata un pacchetto molto ben assortito di impostazioni. La nostra fotocamera infatti è fornita di un fitto elenco di impostazioni e settaggi che ha dell'incredibile, incluse due grosse novità per la Sony costituite dalla colorata e musicale modalità 'HDR painting' e dalla simpatica modalità 'toy camera', che trasformerà le nostre foto con divertenti ed esilaranti effetti "animati".

La Sony Cyber-shot DSC-TX55 è in grado di realizzare video con una risoluzione di 1080i, anche se questa è un'altra caratteristica che non abbiamo ancora testato. La fotocamera presenta anche alcune funzionalità 3D - la fotocamera scatta due foto consecutive per poi combinarle per creare una foto che sarà possibile visualizzare in 3D su televisori compatibili. La modalità "sweep-panorama" vi permetterà di fotografare tanto splendidi paesaggi quanto l'interno della vostra camera da letto.

Prospettiva

Come per ogni altra fotocamera soggetta ad un recensione, il vero valore della Sony Cyber-shot DSC-TX55 dipenderà molto dalla qualità delle immagini che saprà fornire. Ma le sue piccole dimensioni sembrano già costituire un inizio promettente e le caratteristiche che vi abbiamo riportato in anteprima dovrebbero far crescere l'appetito e l'attesa per avere sotto mano questa favolosa fotocamera della Sony. Seguite il nostro blog per avere, a breve, la recensione completa della Sony Cyber-shot DSC-TX55.

Sony Cyber-shot DSC-TX55 video review

venerdì 22 luglio 2011

® Fotocamera Panasonic DMC-G3: recensione e opinioni

Il Panasonic DMC-G3 annuncia l'inizio della terza generazione di fotocamere Panasonic mirrorless. Per certi versi si tratta di un affinamento dei modelli precedenti, il suo mirino elettronico e la cerniera dello schermo display posteriore sono identici ai G1 e G2, per esempio. Tuttavia, dietro il pannello frontale in alluminio giace un sensore completamente nuovo di 16.7MP. Questa caratteristica la rende la prima fotocamera di marca Panasonic ad andare oltre i 12MP.






 
Mentre alcune delle nuove caratteristiche della Panasonic DMC-G3 suggeriscono una fotocamera di lusso, molti altri fattori evidenziano un chiaro tentativo da parte di Panasonic di rendere la serie G più accessibile alla fascia media. Un certo numero di caratteristiche sono state rimosse, presumibilmente al fine di rendere questo modello sia meno intimidatorio per coloro che non sono professionisti della fotografia che meno costoso (il prezzo consigliato è intorno al centinaio di euro, inferiore al prezzo di lancio del precedente modello G2.

 
Le fotocamere di tipo Mirrorless con obiettivo intercambiabile sono ancora relativamente nuove nel panorama italiano delle fotocamere. Per questo motivo, i produttori stanno ancora cercando di determinare il loro target di riferimento fra il pubblico così come si stanno facendo degli sforzi enormi per cercare di trovare l'equilibrio fra i tre fattori caratteristici: caratteristiche tecniche, funzionalità principali e prezzi. La Panasonic Lumix DMC-G1, modello uscito nel 2008, era essenzialmente una versione miniaturizzata della Panasonic L10 DSLR, condividendo, a grandi linee, le stesse caratteristiche nonchè il design. Più recentemente, tuttavia, le fotocamera di tipo mirrorless stanno cercando di capitalizzare quanto la tecnologia oggi può offrire e mette a disposizione, come le dimensioni compatte e l'integrazione, senza soluzione di continuità, del sistema video, piuttosto che cercare di imitare le DSLR più convenzionali.




 
Il primo aspetto che testimonia questa nuova tendenza è il modo con cui è possibile impugnare la nostra fotocamera, aspetto che fornisce la prova più evidente del fatto che la G3 si inserisce in questa filosofia. La soluzione adottata dalla Panasonic Lumix DMC-G3 è diventata ormai uno standard per molte delle reflex digitali: abbiamo infatti un tipo di impugnatura che molto somiglia a quella della GF2 - un profilo basso arrotondato, che favorisce una posizione delle mani molto diversa sulla fotocamera rispetto agli altri modelli della casa. Infatti, la Panasonic DMC-G3 è più vicina, come dimensioni e a livello di design, ad una Panasonic Lumix DMC-GF2 (con mirino) più che alla versione precedente, la Panasonic Lumix DMC-G2.

 
Rispetto però alla GF2, la Panasonic DMC-G3 fornisce un'interfaccia di tipo touchscreen, che è un grande miglioramento rispetto a quella osservata e già presente nella G2. Questo tipo di soluzione permette un immediato controllo sulle principali impostazioni della fotocamera così come è possibile, direttamente agendo sullo schermo, scegliere il punto di fuoco - funzionalità che nessun'altra DSLR può offrire. Inoltre, a differenza delle precedenti serie G, la Panasonic DMC-G3 permette di inserire il punto AF ovunque in tutta l'intera struttura, rispetto alla maggioranza dei modelli che permettono di fissarlo solo all'interno di una porzione centrale.

 
La DMC-G3 è in grado di fornire anche una funzionalità video migliorata, con la stessa risoluzione offerta dal modello GF2, vale a dire 1080i60 o 720p60 (sia dal sensore di uscita a 30 fps). E, seppur la risoluzione offerta non può considerarsi all'altezza, intesa come capacità video, della Panasonic Lumix DMC-GH2, la DMC-G3 può contare su un capacità di processare l'immagine e una velocità di messa a fuoco automatica impressionante.




 
Oltre a questo, la maggior parte delle funzionalità offerte dalla DMC-G3 sono miglioramenti incrementali: c'è la funzionalità "picture-in-picture" che permette di mettere a fuoco in manuale durante l'ingrandimento dell'immagine, ancora prima di avere la visualizzazione globale definitiva, e una modalità Pinpoint AF che combina una piccola area AF con un'anteprima precisa ed ingrandita di messa a fuoco. La DMC-G3 dispone anche di un tracking AF del soggetto inquadrato durante le riprese video.

 



Purtroppo però, ci sono anche dei lati negativi, infatti molto è stato rimosso dal nuovo modello. A differenza della G2, la G3 non ha un sensore nel mirino, quindi dovrete agire manualmente tra questo e il display posteriore. Perde anche rispetto al modello G2 per quanto attiene il quadrante e per la modalità di messa a fuoco a leva, insieme con l'opzione per il collegamento di un microfono esterno.

 
Nel loro insieme, questi cambiamenti ci portano a sospettare che il modello DMC-G3 potrebbe sostituire, nel cuore degli amanti dei modelli Panasonic, sia il "vecchio" modello G2 sia il modello G10. Vale la pena notare che il prezzo suggerito risulta essere esattamente a metà strada tra questi due modelli.

 
Panasonic DMC-G3 specifiche salienti:

 
  • Sensore CMOS da 16.7MP (standard Micro Quattro Terzi dimensioni)
  • ISO 160-6400
  • 4 fps di scatto continuo (20fps a 4MP)
  • GF2 in stile touch dello schermo
  • 1080i60 AVCHD riprese (da uscita sensore 30p)
  • All-area AF Selezione punto
  • Individuare modalità AF (ingrandisce punto di fuoco per permettere la conferma e mettere a punto la posizione AF)
  • AF Tracking in modalità video
  • Picture-in-picture manuale ingrandimento fuoco
  • 460K punti articolato LCD
  • 1.44M dot-equivalente mirino elettronico (tipo fase sequenziale)

 

 
Panasonic DMC-G3 Recensione video

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